lunedì 31 gennaio 2011

Contro i tagli di bassa Lega – Partito Democratico Veneto in piazza a Padova il 5 febbraio

"In piazza contro i tagli di bassa lega. Perché mentre la politica sembra ridotta tutta a una questione di tette e culi, governo e regione decidono con scelte sbagliate il presente e il futuro dei cittadini e del territorio”. Lo ha dichiarato Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd, alla conferenza stampa svoltasi questa mattina a Padova per illustrare i contenuti della manifestazione promossa per il prossimo 5 febbraio a Padova (in piazzetta Pedrocchi alle 14.30).
“Il governo di Bossi e Berlusconi – spiega la Filippin – ha tolto 358 milioni di euro al Veneto. E Zaia scarica questi tagli sui Comuni. Altro che federalismo, il Veneto paga due volte. Il 5 febbraio inizia un percorso. Che proseguirà per tutto il mese di febbraio, unitamente alla raccolta di firme per chiedere le dimissioni di Berlusconi. È nell’interesse del paese che il Cavaliere si dedichi del tutto alla sua vita privata”.

“Mentre Berlusconi chiamerà a raccolta le sue truppe, il 13 febbraio, noi - ha aggiunto Laura Puppato – vogliamo informare i veneti su quello che sta succedendo al futuro dei loro diritti e dei servizi essenziali. Vogliamo denunciare il modo in cui Zaia ha subito in silenzio i tagli del Governo nazionale. I pesantissimi tagli imposti dal bilancio regionale non sono provocati solo dalla manovra del governo e da un patto di stabilità iniquo che penalizza le amministrazioni locali più virtuose”.
“Ci sono infatti gravi responsabilità della classe dirigente regionale: basti guardare al deficit che la metà delle società partecipate ha accumulato in questi anni, come ha dichiarato la Corte dei conti. Presenteremo la nostra contro-manovra e proporremo soluzioni che, al contrario di quanto vuole fare la Giunta regionale, non priveranno di risorse chi ha più bisogno e non terranno in vita società in passivo e forme di clientela. Con molta probabilità nei prossimi giorni arriveranno in Veneto nuove risorse per la spesa sanitaria e la tutela del territorio. Non pensi il centrodestra di poter utilizzare questi fondi fuori dalla stretta competenza cui sono destinati”.

“Se non vengono approvati gli emendamenti del Pd – ha aggiunto il Senatore Marco Stradiottoanziché dire “padroni a casa nostra” si potrà dire “commissariati a casa nostra”. Al posto dei sindaci si potrà mettere un computer, perché tutto resterà deciso a Roma, senza nessuna vera autonomia e responsabilità per gli enti locali”. La parziale soddisfazione espressa dall’Anci?: “Se ad un assetato offri una goccia d’acqua a lui farà piacere, ma quello proposto dal Governo, per giunta senza modifiche al Patto di Stabilità, non c’entra nulla col vero federalismo. Del principio per cui l’elettore giudica chi amministra in base al rapporto tra tasse e servizi, “pago vedo voto” non c’è traccia”.


http://www.partitodemocraticoveneto.org/

martedì 4 gennaio 2011

Caterpillar Radio 2: Intervista a Walter Barin

Padova, calendario della Provincia troppo leghista e i comuni lo restituiscono

Contestata l'iniziativa della Provincia che indica la Festa della mamma e quella dei veneti, ma non sottolinea 25 Aprile e Primo Maggio

SOLESINO. Una Befana un po'... smemorata. E' secondo il Comune di Solesino la protagonista del calendario 2011, stampato a cura della Provincia di Padova in 50.000 copie, da distribuire ai bambini di tutto il territorio padovano. Simpatico e colorato, ma con alcune «stranezze» che balzano all'occhio. Sono citati la Festa del papà, della mamma e dei nonni, il Martedì grasso, l'inizio della primavera, la Festa del popolo veneto (25 marzo). Mancano però due ricorrenze non proprio irrilevanti: 25 aprile e 1 maggio (ma c'è il 2 giugno). E il Comune di Solesino si indigna.

«Abbiamo voluto attingere dalla lingua veneta parole e modi di dire» sostengono l'assessore alla Cultura e Identità veneta, Leandro Comacchio e il presidente della Provincia di Padova, Barbara Degani, nella presentazione dell'iniziativa «per non dimenticare le nostre origini e per trasmettere a voi più piccoli le tradizioni antiche che ci caratterizzano da anni».

«Peccato che tra le varie ricorrenze - fa notare l'amministrazione comunale di Solesino - si evidenzi anche la 3ª edizione della Festa del popolo veneto, che non ci sembra trovar spazio fra quelle tradizioni venete antiche di cui si diceva nell'introduzione. Ma proseguendo ci accorgiamo che il 25 Aprile Festa della liberazione per noi italiani, viene citato come Pasquetta e San Marco, mentre il 1º Maggio, Festa nazionale del lavoro, è indicato come una semplice domenica non degna di particolari citazioni».

«Errori di stampa, come ci auguriamo, o il segnale di un "revisionismo storico" sicuramente poco adeguato per essere divulgato ai nostri giovani? Certo è che la Festa del popolo veneto non può assolutamente essere prevalente rispetto alle Feste nazionali sulle quali è basata la Costituzione della nostra Repubblica - continua l'amministrazione di Solesino - Proprio perché riteniamo che i nostri giovani abbiano il diritto di saperlo e di continuare a ricordarlo, siamo contrari alla divulgazione di un calendario che in questo caso sarebbe poco educativo. Invitiamo tutte le amministrazioni a rispedire il calendario alla Provincia, come farà questo Comune».
da Il Mattino di Padova - F. Segato - 04 gennaio 2010

Di seguito le foto dello scandalo: