martedì 16 ottobre 2012

Bersani, Puppato e Renzi candidati ufficiali PD a primarie di coalizione

Comunicato dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea nazionale PD

I candidati del Pd alle primarie di coalizione del centrosinistra sono Pier Luigi Bersani, Laura Puppato e Matteo Renzi.
Lo comunica l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea nazionale del Pd, riunitosi questa mattina per la verifica delle candidature di iscritti al partito alle primarie di coalizione.

“Nei tempi e nei modi previsti dall'Assemblea nazionale del 6 ottobre 2012” si legge nel comunicato dell’Ufficio di Presidenza, “sono pervenute alla Presidenza dell’Assemblea due candidature: Laura Puppato e Matteo Renzi. Entrambe le candidature sono corredate, come previsto, dalla sottoscrizione di una dichiarazione in cui i candidati riconoscono i fondamentali contenuti politici e programmatici deliberati dall'Assemblea e da un numero di sottoscrizioni almeno pari al 10 per cento dei componenti dell’Assemblea nazionale. Pertanto, i candidati del Pd alle primarie di coalizione del centrosinistra sono: Pier Luigi Bersani (Segretario del partito), Laura Puppato e Matteo Renzi”.

martedì 9 ottobre 2012

Italia Bene Comune

L’Italia ce la farà se ce la faranno gli italiani. Se il paese che lavora, o che un lavoro lo cerca, che studia, che misura le spese, che dedica del tempo al bene comune, che osserva le regole e ha rispetto di sé, troverà un motivo di fiducia e di speranza.
L’Italia perderà se abbandonerà l’Europa e si rifugerà nel suo spirito corporativo, se prevarrà l’interesse del più ricco o del più arrogante. Se speranza e riscatto non saranno il capitale di un popolo ma scialuppe solo per i furbi e i meno innocenti.
VEDI I TEMI DELLA CARTA D'INTENTI (clicca qui)
Questa Carta d’Intenti vuole descrivere l’Italia che ce la può fare, che ce la può fare ricostruendo basi etiche e di efficienza economica; che ce la può fare con uno sforzo comune in cui chi ha di più dà di più.
Sappiamo che la politica ha le sue colpe. E che quanto più profonda si manifesta la crisi, tanto più le classi dirigenti devono testimoniare il meglio: nella competenza, nella condotta, nella coerenza. Questo sarà il nostro impegno e la bussola per il nostro compito. Con la stessa sincerità, diciamo che non siamo tutti uguali. Non sono uguali i partiti, le persone, le responsabilità. Gli italiani sono finiti dove mai sarebbero dovuti stare perché a lungo sono stati governati male. Noi vogliamo chiudere quella pagina e aprirne un’altra.
L’Italia, come altre grandi nazioni, è immersa nella fine drammatica di un ciclo della storia che ha occupato l’ultimo trentennio. La gravità del quadro elimina molte certezze. Ma sono proprio le grandi rotture a dettare le regole del futuro. Nel senso che da una crisi radicale – dell’economia e della democrazia – non si esce mai come si è entrati. Le crisi cambiano il paesaggio, le persone, il modo di pensare. La sfida è spingere quel mutamento verso un progresso e un civismo più solidi, retti, condivisi. Davanti a noi, adesso, c’è una scelta di questo tipo: se batterci per migliorare tutti assieme o rinunciare a battersi. Se credere nelle risorse del Paese o affidarsi – e sarebbe una sciagura – alle risorse di uno solo. Se unire le energie disponibili e ripensare assieme l’Europa, o attendere che altri scelgano e dicano per noi.
Questo è il momento di decidere cosa vogliamo diventare. Quale ruolo dare a una nazione con la nostra tradizione, situata nel cuore di un Mediterraneo che le rivolte giovanili stanno modificando come mai era accaduto. Quale democrazia rifondare, dopo una crisi che ha corretto i confini della sovranità dei singoli stati. Insomma questo è il momento di ricostruire l’Italia che lasceremo a chi verrà dopo.
Il prossimo Parlamento e il governo che gli elettori sceglieranno avranno tre compiti decisivi. Dovranno guidare l’economia fuori dalla crisi rimettendola salda sulle gambe. Dovranno ridare autorità, efficienza e prestigio alle istituzioni e alla politica, ripartendo dai principi della Costituzione. Dovranno rilanciare – in un gioco di squadra con le altre nazioni e i loro governi – l’unità e l’integrazione politica dell’Europa.
Vogliamo dunque proporre la traccia di una discussione aperta sull’Italia attorno ad alcune idee fondamentali. Cerchiamo un patto con le forze politiche democratiche, progressiste e di una sinistra di governo, con movimenti e associazioni, con amministratori, con ogni persona e personalità che voglia contribuire a un progetto per uscire da una crisi senza eguali nella nostra memoria. Una crisi che affrontiamo con la zavorra di un debito pubblico da ridurre drasticamente e che richiederà scelte responsabili, di rigore e allo stesso tempo di enorme coraggio. Bisogna vedere i problemi e insieme cogliere le occasioni. L’Italia è in grado di farlo ma deve avere più fiducia nei suoi mezzi e meno paura del viaggio che dobbiamo fare. Non è più tempo di “contratti”, promesse, sogni appesi a un filo. Adesso è tempo di ripartire. Perché il peggio può essere alle nostre spalle. Se lo vogliamo.
 
 

COSTI DELLA POLITICA E TRASPARENZA

LE DECISIONI DEL GRUPPO REGIONALE  DEL PD: VIA I RIMBORSI FORFETTARI, PUBBLICAZIONE ONLINE DI REDDITI E BILANCI

In continuità con il percorso già intrapreso fin dall’inizio di questa legislatura, nel corso della riunione odierna il gruppo regionale del Partito Democratico Veneto ha assunto le seguenti decisioni, riguardanti la trasparenza sui redditi dei consiglieri e sulla gestione amministrativa del gruppo:

Pubblicazione online della dichiarazione dei redditi e dello stato patrimoniale dei singoli consiglieri.

Pubblicazione online del bilancio del gruppo.

Certificazione del bilancio del gruppo da parte di una società esterna.

Erogazione dei rimborsi ai consiglieri dietro presentazione di pezze giustificative, in luogo del rimborso forfettario.

Il gruppo del PD auspica che la conferenza dei capigruppo, convocata per domani, adotti questa linea di condotta per l’intero Consiglio.

Nel condividere i richiami del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per un’azione di totale trasparenza e risanamento della politica, i consiglieri del PD concordano sulla necessità che il Governo Monti adotti misure urgenti su questo versante.

Pubblicazione online della dichiarazione dei redditi dei singoli consiglieri